Mq: 95
Costo: V: 94,000
SOLE DALLA MATTINA ALLA SERA!! In posizione panoramica e servita, ottima soluzione su 2 livelli composta da: Piano I: ingresso indipendente, cottura, soggiorno, bagno e balcone; Piano II: 2 camere e bagno. Giardino privato di 100 mq e cantina di proprietà. RONCOBELLO I primi documenti che attestano l'esistenza del borgo risalgono al 1258, quando si fa menzione della suddivisione delle terre, avvenuta quasi 70 anni prima, operata dal vescovo di Bergamo in quei tempi proprietario dell'intera zona, ricevuta dagli imperatori del Sacro Romano Impero. Panorama in una foto del 1935 In un atto antecedente a questo, redatto nel 1234, viene nominata la frazione Bordogna, il cui nome risalirebbe a Bordonus, probabilmente un antico abitante che disponeva delle proprietà nella zona. Scarse sono le notizie del paese anche nell'epoca medievale, quando si sa che venne posto nel feudo facente capo alla famiglia ghibellina dei Visconti, i quali diedero il permesso, ad ogni persona appartenente alla loro fazione, di uccidere un guelfo. Nonostante questo, non ci sono giunti documenti che attestano di lotte avvenute sul suolo comunale, se non la presenza di alcune fortificazioni presenti sul territorio della frazione Bordogna. Nel 1442 il paese entrò a far parte della Repubblica di Venezia e fu inserito nel distretto amministrativo della Valle Brembana oltre la Goggia, che comprendeva tutti i comuni dell'alta valle, con capoluogo posto a Valnegra; godeva di sgravi fiscali e numerosi privilegi. In età napoleonica (1810) vennero aggregati al comune di Ronco i comuni limitrofi di Baresi e Bordogna[4], che recuperarono l'autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto[5]. All'Unità d'Italia (1861) il comune di Ronco contava 592 abitanti. Due anni dopo il comune assunse la nuova denominazione di Roncobello[6]. Nel 1927 vennero aggregati definitivamente i comuni di Baresi e Bordogna[7]. Rif. 443535
Mq: 50
Costo: V: 19,900
ANTICO CONVENTO!! In antico convento finemente ristrutturato con 8 appartamenti, soluzione posta al piano terra composta da: ingresso, angolo cottura/soggiorno, camera, bagno, cantina, (box). Riscaldamento autonomo, NESSUNA SPESA CONDOMINIALE! Possibilità varie soluzioni. Il comune raggruppa le località di Sottochiesa, Pizzino, Olda e Peghera. La soleggiata esposizione dei borghi lungo i declivi, conferisce al paesaggio note d'inconfondibile dolcezza alpina, tali da giustificare l'appellativo di "piccola Svizzera". Sono tipici gli edifici con i tetti a forte pendenza, ricoperti da pietre sovrapposte a gradini. Il torrente Ema, che raccoglie le acque di tutto il bacino, scende tortuosamente a valle aprendosi il varco tra ripidi precipui, a margine dei quali scorre la strada di collegamento con San Giovanni Bianco, detta appunto dell'orrido di Taleggio. Il territorio comunale è caratterizzato da una forte connotazione alpina, nonché dall'attraversamento del torrente Enna, che scorre in profonde gole scavate dall'azione erosiva dell'acqua, e si getta nel fiume Brembo a valle del comune. Il toponimo deriva dal latino Tilietulum ed indica un piccolo albero di tiglio, molto presente nel contesto valligiano. Successive traslazioni hanno portato a Tiletlum, poi diventato Tilleggio. Piccolo borgo incastonato tra i monti, che deve l'origine del proprio toponimo alla conformazione tortuosa (valle tortuosa) che questa valletta possiede, non annovera episodi di spessore nella sua storia. Rif. 446617
Mq: 35
Costo: V: 17,000
ANTICO CONVENTO!! In antico convento finemente ristrutturato con 8 appartamenti, soluzione posta al primo piano composta da: ingresso, angolo cottura/soggiorno, antibagno e bagno, cantina, (box). Riscaldamento autonomo, NESSUNA SPESA CONDOMINIALE! Possibilità varie soluzioni. Il comune raggruppa le località di Sottochiesa, Pizzino, Olda e Peghera. La soleggiata esposizione dei borghi lungo i declivi, conferisce al paesaggio note d'inconfondibile dolcezza alpina, tali da giustificare l'appellativo di "piccola Svizzera". Sono tipici gli edifici con i tetti a forte pendenza, ricoperti da pietre sovrapposte a gradini. Il torrente Ema, che raccoglie le acque di tutto il bacino, scende tortuosamente a valle aprendosi il varco tra ripidi precipui, a margine dei quali scorre la strada di collegamento con San Giovanni Bianco, detta appunto dell'orrido di Taleggio. Il territorio comunale è caratterizzato da una forte connotazione alpina, nonché dall'attraversamento del torrente Enna, che scorre in profonde gole scavate dall'azione erosiva dell'acqua, e si getta nel fiume Brembo a valle del comune. Il toponimo deriva dal latino Tilietulum ed indica un piccolo albero di tiglio, molto presente nel contesto valligiano. Successive traslazioni hanno portato a Tiletlum, poi diventato Tilleggio. Piccolo borgo incastonato tra i monti, che deve l'origine del proprio toponimo alla conformazione tortuosa (valle tortuosa) che questa valletta possiede, non annovera episodi di spessore nella sua storia. Rif. 446618
Mq: 80
Costo: V: 54,000
OTTIMA SOLUZIONE PANORAMICA. Sambusita: stupendo affaccio sulla valle terzo e ultimo piano, ampio salone, cucina abitabile, zona notte con due camere spaziose, bagno, ripostiglio e bel balcone godibile. Al piano terra cantina e box. ALGUA Secondo recenti studi, l'origine etimologica del nome sembrerebbe derivare da acqua, elemento di cui la zona risulta essere ricchissima, dato che sul territorio sono presenti innumerevoli sorgenti e piccoli torrenti. Un'altra versione riguardante l'origine del toponimo sarebbe riconducibile all'esistenza di un guado sul torrente Serina. Al guado sarebbe poi stato abbreviato in Algua. Le origine del paese sembrano risalire al I secolo a.C., ai tempi della dominazione romana, quando tutta la valle Serina fu riunita sotto il municipio di Bergamo. Di questo periodo restano alcuni resti del borgo di Pagliaro. Non sono tuttavia presenti molti documenti che attestino eventi o parti della storia di questi luoghi, almeno fino all'epoca medievale. A quest'epoca risalgono infatti numerose baruffe tra gli abitanti dei vari borghi limitrofi, dovute principalmente a questioni campanilistiche, nulla a che vedere con gli scontri tra guelfi e ghibellini che avvenivano in altri paesi della bergamasca. Ed è proprio questa tranquillità che ha contraddistinto la vita degli abitanti di queste zone, da sempre legati ai ritmi della natura. In epoca recente è da ricordare un evento naturale, dalle conseguenze disastrose, che avvenne nell'anno 1888. Una frana colpì il nucleo abitato di Truchel, seminando morte e distruzione. Questo evento portò però all'ostruzione del corso del torrente Serina, che andò a formare un laghetto, tuttora esistente, chiamato appunto laghetto di Algua. Rif. 447139
Mq: 55
Costo: V: 57,900
OTTIMA POSIZIONE COMODA E SERVITISSIMA!!!! In palazzina ben tenuta, 3 piani appartamento posto al II piano ed ultimo piano, composto da ingresso angolo cottura, soggiorno con bel balcone, disimpegno notte, camera e bagno. Possibilità di installare camino e stufa. Buone finiture con ribassamenti e finiture. Completo di cantina. (Box) PIAZZA BREMBANA La Serenissima inoltre pose Piazza (che restò il nome del paese fino al 1866) come centro commerciale ed amministrativo del dipartimento Oltre la Goggia, di cui facevano parte tutti i paesi dell'alta valle Brembana. Anche i regimi che si succedettero in seguito mantennero nel paese le principali istituzioni a livello amministrativo. Un ulteriore impulso all'economia ed ai trasporti venne dato dalla costruzione, avvenuta nel 1926, della tratta della Ferrovia della Valle Brembana, che da San Pellegrino portava il capolinea a Piazza Brembana. La linea fu soppressa nel 1967. Nel 1927 il regime fascista fece una grande opera di accorpamento tra parecchi comuni del regno d'Italia. Fu il caso anche di Piazza Brembana, che si trovò aggregato ai vicini Valnegra, Lenna e Moio de' Calvi in un unico comune denominato San Martino de' Calvi[3]. Soltanto nel 1956 i comuni si separarono nuovamente, assumendo l'attuale conformazione[4]. Tra i personaggi celebri nati nel paese meritano una citazione: Giacomo Calegari, noto pittore vissuto a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, Girolamo Calvi, musicista e letterato del XIX secolo, ed i quattro Fratelli Calvi: Attilio, Santino, Natale e Giannino, eroi della prima guerra mondiale. Rif. 442408
Mq: 115
Costo: V: 114,000
ZOGNO CENTRALE!!! A due passi dal centro del paese in palazzina di sole 6 unità, appartamento posto al 2° piano di 3 composto da: ingresso, cucina abitabile, ampio soggiorno, disimpegno, 2 camere matrimoniali, bagno, ripostiglio. Cantina e box. OTTIMA SOLUZIONE SENZA SPESE CONDOMINIALI!!!! Zogno è un comune italiano di 9 094 abitanti della provincia di Bergamo in Lombardia. Il comune si trova nella bassa Valle Brembana su un declivio tra il versante orientale del Monte Zucco (1232 m s.l.m.) e un'ansa del fiume Brembo a circa 11 chilometri a nord-ovest del capoluogo orobico. Il comune fa parte della Comunità Montana della Valle Brembana. Dista circa 18 chilometri da Bergamo e circa 70 chilometri da Milano. Situato nella porzione inferiore della Valle Brembana non lontano da San Pellegrino Terme (4 km). Il capoluogo si estende lungo la strada di fondovalle, sulla sponda orografica destra del fiume Brembo, mentre gli altri centri abitati sono dislocati prevalentemente sulla sponda sinistra. Rif. 447871
Mq: 70
Costo: V: 99,000
CASETTA INDIPENDENTE! In posizione soleggiata, a pochi minuti dal centro del paese, ampio appartamento in casetta di poche famiglie composto da: ingresso indipendente, cottura/soggiorno con ampio balcone, disimpegno, 2 camere, bagno. Terrazzo e giardino di proprietà. NESSUNA SPESA CONDOMINIALE!! San Giovanni Bianco è uno dei paesi piu' ricchi di storia e di cultura di tutta la Valle Brembana. La fisionomia architettonica del suo centro storico conserva le testimonianze di un passato che lo vide sempre protagonista delle vicende della Valle. Collocato in posizione strategica, alla confluenza tra il Brembo e l'Enna, il paese si distingue per la fisionomia caratteristica e inconfondibile che gli conferiscono le strette strade, il lunghi porticati, gli antichi ponti e le vecchie case allineate in fregio ai corsi d'acqua e dominate dall'alto dalla maestosa mole neoclassica della chiesa parrocchiale, innalzata nell'Ottocento sul precedente edificio di epoca medioevale. Il paese e' diviso in una ventina di frazioni, piu' o meno consistenti, che fanno corona al capoluogo e sono distribuite in un'ampia conca dominata a nord-ovest dal massiccio del Cancervo (1.750 m) e a sud-ovest dal Ronco (Molinasco 1.100 m) e dal Sornadello (1.550 m), montagne che sono meta abituale di escursionisti non troppe impegnative e piacevoli per la varieta' del paesaggio. L'aspetto preminente e' la buona conservazione dell'ambiente, ricco di estesi boschi e prati ben coltivati, dove l'espansione urbana ha interessato solo il capoluogo e le frazioni limitrofe, mentre per il resto del territorio predominano gli edifici tradizionali, spesso ristrutturati senza scapito della fisionomia originaria. Rif. 447768
Mq: 100
Costo: V: 38,000
ZONA SOLEGGIATA E PANORAMICA, CONFINE TRA I COMUNI DI BERBENNO E BLELLO, CARATTERISTICO RUSTICO IN PIETRA DI CIRCA 100 MQ, DISPOSTI SU DUE LIVELLI COMPLETAMENTE DA RIATTARE, SERVITO DA STRADA, CIRCONDATO DA 750 MQ DI TERRENO. ACQUA E LUCE A 50 MT. Situato in Valle Brembilla, laterale destra della Val Brembana, dista circa 27 chilometri dal capoluogo orobico. Nel corso dei secoli Gerosa ha sempre mantenuto le caratteristiche del piccolo borgo montano, con un numero limitato di abitanti per lo più dediti a vivere di ciò che la natura forniva loro: conseguentemente le attività principali sono sempre state quelle del pastore, dell’allevatore, del boscaiolo e del carbonaio, ovvero colui che trasformava la legna in carbone vegetale. Successivamente si svilupparono anche attività native che impegnarono gli abitanti nelle fornaci e nei mulini, che soddisfacevano i bisogni occupazionali della popolazione. Appena fuori dal centro abitato si trova la Forcella di Bura, piccolo valico che da sempre ha sancito la divisione amministrativa tra la valle Brembilla e l’attigua Valle Taleggio, un tempo divise anche a livello politico, essendo soggette la prima all’influenza della città di Bergamo, mentre la seconda a quella di Milano. Rif. 447803
Mq: 50
Costo: V: 25,000
OCCHIO AL PREZZO!!!! AFFARE!!!! In posizione panoramica e soleggiata, in piccola palazzina di sole 5 unità, appartamento posto al piano terra composto da: ingresso indipendente, cottura/soggiorno, camera, bagno. Cortile esclusivo con zona barbecue. NESSUNA SPESA CONDOMINIALE! La principale attrazione del paese sono le bellezze naturalistiche sopra descritte. Oltre a queste merita di essere citato il museo dei minerali, sito nella frazione di Zorzone, proprio dove sorgevano le vecchie miniere ormai cadute in disuso. Visitabile su richiesta (Telefono 0345.95313) in tutti i giorni della settimana con ingresso a pagamento, è stato inaugurato nel 1994 ed intende ripercorrere le attività che venivano svolte all’interno delle cave di estrazione. Pannelli integrativi, fotografie, materiale mineralogico e persino una ricostruzione di quella che era la condizione lavorativa dei minatori, permettono di comprendere le condizioni della vita degli abitanti, la ricchezza del sottosuolo, ed anche la storia di questo borgo montano. Esistono anche alcuni edifici sacri che racchiudono opere d’arte di buon pregio: la chiesa parrocchiale, dedicata a San Bartolomeo (in cui risaltano opere di Francesco Coghetti, Vincenzo Angelo Orelli e di Enrico Scuri), le chiese di Santa Maria Maddalena a Zambla e della santissima Trinità a Zorzone. Da visitare anche la cappella della Madonna del Buon Consiglio e la cappella della Madonna delle Vipere. Rif. 447923
Mq: 210
Costo: V: 42,000
TIPICO BORGO ANTICO!!!!! In caratteristico borghetto, in posizione tranquilla e soleggiata, favolosa casa d epoca subito abitabile completamente indipendente posta su 3 livelli: P.T.: ingresso, cucina abitabile, soggiorno con camino, ripostiglio; P.1°.: 3 camere, bagno; P.2°.: 3 camere più sottotetto. Servita da acqua, luce e strada. I primi documenti che attestano l'esistenza del borgo risalgono all'anno 917, quando si fa menzione di un abitante della zona di Abrara. È in assoluto il testo più antico per ciò che concerne tutta l'alta valle Brembana, e si pensa che con il toponimo non si intendesse il vicino comune, ma tutta la zona che veniva comunemente indicata con il nome di valle Averara, comprendente anche i vicini Cusio, Olmo al Brembo. È usanza comune credere che tuttavia i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all'epoca delle invasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall'impeto delle orde conquistatrici. In particolar modo si presume che siano stati gli abitanti della vicina Valsassina ad arrivare per primi (presumibilmente attorno al VI secolo), come testimoniano alcuni toponimi uguali tra le due zone. Dall'epoca medievale il borgo, che prese il nome dalla monaca benedettina patrona d'Irlanda, acquisì una certa importanza nell'ambito della fabbricazione di chiodi, ricavati dal ferro estratto nelle vicine miniere, e nella produzione del carbone di legna. Le attività ebbero un fiorente periodo durante la dominazione veneta, e la società ne trasse benefici prosperando a lungo. Questo almeno fino all'arrivo della Repubblica Cisalpina e, in seguito, la dominazione austriaca, che riassettarono il territorio, inglobando tutte le piccole realtà comunali in un'unica entità denominata Distretto delle sorgenti del Brembo con capoluogo a Piazza, e revocarono i privilegi e gli sgravi di cui il paese godeva. A tutto questo si aggiunse la crisi della lavorazione del ferro, a causa di forti dazi imposti dal governo asburgico al fine di favorire la produzione interna ai confini austriaci. La crisi fu irreversibile, fino all'abbandono quasi totale del settore nell'intera zona. Solo recentemente l'economia si è risollevata grazie all'industria del turismo, che non ha snaturato l'anima del borgo. Rif. 447100