Mq: 95
Costo: V: 38,000
A pochi passi dalla centrale Piazza Garibaldi, proproniamo in vendita immobile d'epoca al piano terra con caratteristiche volte a stella, composto da tre vani pioù accessori. Dispone inoltre di cantina con volta a botte di 80 mq. da ristrutturre. Maggiori info in agenzia. Tuglie ha origini molto antiche. Lo confermano i quattro "Menhir" tugliesi che si trovano in aperta campagna: il menhir di "Monte Prino", alto circa due metri; il menhir delle "nove croci" in contrada "Camastra"; il menhir che si trova all'incrocio della via vicinale del "Caruggio" con la via vicinale "Camastra"; il menhir del fondo "Scirocco", al confine tra le tenute Santese e Losavio. Sono di particolare interesse le "Grotte Passaturi" o "Case vecchie", situate in prossimità delle scuole elementari, che, secondo alcuni studiosi, costituivano la dimora dell'antico popolo dei "Tulli"(1). Intorno al 1270, il piccolo nucleo abitato, sorto spontaneamente a ridosso della collina, era denominato "Casale Tulli" ed apparteneva ad Almerico di Montedragone, ufficiale dell'esercito di Carlo d'Angiò. Il sovrano lo aveva donato al nobile cavaliere in cambio di alcuni beni posti nel territorio di Sulmona, città natale di Almerico(2). Nel 1280, il conte di Montedragone dovette accorrere a Taranto per sedare una rivolta popolare. Della sua assenza approfittò Gervaso da Matino che occupò con la forza il casale di Tuglie, ribattezzandolo "Castri Tulli"(3). Si racconta che Almerico, prima di lasciare il casale, fece edificare una piccola cappella nel posto dove prima c'era una nicchia di pietra con l'immagine delle Anime Sante, proprio dove ora sorge la Chiesa Matrice dedicata alla Madonna dell'Annunziata(4). Il 28 luglio 1480, una formidabile flotta di galee turche con 1.600 pezzi di artiglieria e 18.000 soldati, si schierò di fronte al porto di Otranto. Acmet, il capo dei turchi, promise vantaggiose condizioni, in cambio della resa, ma gli otrantini decisero di resistere ad oltranza. Cominciò così un assedio violentissimo, che durò 15 giorni. L'artiglieria ottomana bombardò le mura, l'abitato e la rocca. Poi i turchi, travolta ogni resistenza, dilagarono nella città mettendola a ferro e fuoco. L'assedio si concluse l'11 agosto: moltissimi cittadini morirono nei combattimenti. Tre giorni dopo, Acmet, sul Colle della Minerva, invitò i superstiti a convertirsi all'islamismo, ma gli otrantini rifiutarono, andando incontro al martirio. I corpi degli ottocento martiri non furono sepolti ma abbandonati sul posto, dove rimasero fino alla liberazione della città. Dopo l'occupazione di Otranto, le orde ottomane compirono terribili scorrerie in tutto il Salento, saccheggiando e distruggendo villaggi, paesi e chiese. Anche il casale di Tuglie venne raso al suolo, nonostante la resistenza organizzata dai Tulli e dagli abitanti di Paravita nella grotta detta di Fra' Nicola, dal nome del frate che animò la lotta contro i turchi(5). Per lungo tempo il feudo di Tuglie. - Classe: G
Mq: 103
Costo: V: 85,000
A Sannicola, a pochi passi da Piazza della Repubblica, proponiamo in vendita una graziosa abitazione indipendente al piano terra, in ottimo stato. L' abitazione si compone di ingresso, ampia zona living con angolo cottura, camera da letto matrimoniale con servizio in camera, cameretta, secondo servizio. Inoltre,dispone di un ampio scoperto ideale per le cene d'estate o per i giochi all' aperto per i piu piccoli. Sannicola (Le) è un Comune situato a cavallo delle serre salentine, e dista circa 6 km. da Gallipoli. E' ancora oggi un centro ad economia prevalentemente agricola, nonostante l'esistenza di alcune realtà imprenditoriali. Da qualche anno il paese è maggiormente conosciuto nel circondario grazie alla presenza di diversi ristoranti e discoteche. Fino al 1908 Sannicola è stata una frazione della città di Gallipoli. Per conseguenza, fino a quella data, il piccolo paese ed il suo territorio hanno sempre seguito le sorti della cittadina ionica; di essa condividono, purtroppo, la grave carenza di documenti per le epoche anteriori al 1484, anno in cui Gallipoli venne espugnata e saccheggiata dai Veneziani. E' certo che in epoca basiliana e fino al '700 l'intero agro sannicolese fu indicato col nome greco di Rodogallo (luogo dalle belle rose), poi distinto in Rodogallo magno e parvo. Secondo gli studiosi questi toponimi, al pari di quello di Renocallo o Rinocallo, indicavano dei villaggi medievali successivamente distrutti o abbandonati. Un dato sicuro è che nel feudo di Gallipoli erano insediati stabilmente fin dal secolo X-XI i monaci basiliani, presenti con le abbazie di S.Mauro, di San Salvatore, di San Tirso, di S.Stefano de Fonte e di S.Maria de Ligiro, oltre che con diverse chiesette. Il ricordo di quelle età lontane è testimoniato dai toponimi greci che, ancora oggi, identificano alcune contrade (ad es. Pràndico, Camastra, Meforìe). Origini basiliane ebbe quasi certamente anche la chiesa di San Nicola che sorgeva nello stesso luogo dell'attuale chiesa madre di Santa Maria delle Grazie e che risultava già semidistrutta prima del 1567. Con la rapida decadenza dei basiliani, a partire dai primi decenni del Trecento, per l'agro di Gallipoli si avvicinava un periodo terribile. I numerosi nemici della cittadina ionica, protetta da mura possenti, adottarono, infatti, la sistematica tattica di sottoporne a razzie e violenze l'indifeso territorio. Poco poterono in quella circostanza le difese delle masserie fortificate che si andavano edificando, specie nelle zone macchiose e rocciose del feudo gallipolino. Fu tra la fine del '400 e i primi decenni del secolo successivo che si verificarono i maggiori danni. Ne furono responsabili non solo i Turchi ed i Veneziani, ma soprattutto i Francesi. Questi ultimi, venuti nel Salento, trovarono dei naturali alleati nei feudatari di diversi paesi vicini a Gallipoli (Galatone, Galatina, Parabita, Matino, ecc.), ed, insieme ad essi, compirono per lungo tempo delle scorrerie nel territorio della Città. - Classe: G
Mq: 75
Costo: V: 85,000
A Chiesanuova, in piccolo contesto condominiale di 6 unità abitative, grazioso appartamento di recentissima costruzione al piano primo. L' appartamento si compone di ingresso, soggiorno-pranzo con angolo cottura con piccolo balcone con affaccio sul verde, camera da letto matrimoniale, cameretta, bagno con antibagno, area solare di proprietà, box di 26 mq. Non ha bisogno di nessun tipo di intervento di ristrutturazione, abitata pochissimo. Sannicola (Le) è un Comune situato a cavallo delle serre salentine, e dista circa 6 km. da Gallipoli. E' ancora oggi un centro ad economia prevalentemente agricola, nonostante l'esistenza di alcune realtà imprenditoriali. Da qualche anno il paese è maggiormente conosciuto nel circondario grazie alla presenza di diversi ristoranti e discoteche. Fino al 1908 Sannicola è stata una frazione della città di Gallipoli. Per conseguenza, fino a quella data, il piccolo paese ed il suo territorio hanno sempre seguito le sorti della cittadina ionica; di essa condividono, purtroppo, la grave carenza di documenti per le epoche anteriori al 1484, anno in cui Gallipoli venne espugnata e saccheggiata dai Veneziani. E' certo che in epoca basiliana e fino al '700 l'intero agro sannicolese fu indicato col nome greco di Rodogallo (luogo dalle belle rose), poi distinto in Rodogallo magno e parvo. Secondo gli studiosi questi toponimi, al pari di quello di Renocallo o Rinocallo, indicavano dei villaggi medievali successivamente distrutti o abbandonati. Un dato sicuro è che nel feudo di Gallipoli erano insediati stabilmente fin dal secolo X-XI i monaci basiliani, presenti con le abbazie di S.Mauro, di San Salvatore, di San Tirso, di S.Stefano de Fonte e di S.Maria de Ligiro, oltre che con diverse chiesette. Il ricordo di quelle età lontane è testimoniato dai toponimi greci che, ancora oggi, identificano alcune contrade (ad es. Pràndico, Camastra, Meforìe). Origini basiliane ebbe quasi certamente anche la chiesa di San Nicola che sorgeva nello stesso luogo dell'attuale chiesa madre di Santa Maria delle Grazie e che risultava già semidistrutta prima del 1567. Con la rapida decadenza dei basiliani, a partire dai primi decenni del Trecento, per l'agro di Gallipoli si avvicinava un periodo terribile. I numerosi nemici della cittadina ionica, protetta da mura possenti, adottarono, infatti, la sistematica tattica di sottoporne a razzie e violenze l'indifeso territorio. Poco poterono in quella circostanza le difese delle masserie fortificate che si andavano edificando, specie nelle zone macchiose e rocciose del feudo gallipolino. Fu tra la fine del '400 e i primi decenni del secolo successivo che si verificarono i maggiori danni. Ne furono responsabili non solo i Turchi ed i Veneziani, ma soprattutto i Francesi. Questi ultimi, venuti nel Salento, trovarono dei naturali alleati nei feudatari di diversi paesi vicini a Gallipoli (Galatone, Galatina, Parabita, Matino, ecc.), ed, insieme ad essi, compirono per lungo tempo delle scorrerie nel t - Classe: C
Mq: 90
Costo: V: 95,000
In via San Simone, alle porte di Sannicola, in un grazioso contesto condominiale formato da poche unityà abitative, proponiamo in vendita un ottimo appartamento al piano rialzato. L' appartamento si compone di ingresso, ampia zona giorno con angolo cottura , due camere da letto e bagno. Piccolo balcone di pertinenza. Ottime condizioni generali. Maggiori info in agenzia. Sannicola (Le) è un Comune situato a cavallo delle serre salentine, e dista circa 6 km. da Gallipoli. E' ancora oggi un centro ad economia prevalentemente agricola, nonostante l'esistenza di alcune realtà imprenditoriali. Da qualche anno il paese è maggiormente conosciuto nel circondario grazie alla presenza di diversi ristoranti e discoteche. Fino al 1908 Sannicola è stata una frazione della città di Gallipoli. Per conseguenza, fino a quella data, il piccolo paese ed il suo territorio hanno sempre seguito le sorti della cittadina ionica; di essa condividono, purtroppo, la grave carenza di documenti per le epoche anteriori al 1484, anno in cui Gallipoli venne espugnata e saccheggiata dai Veneziani. E' certo che in epoca basiliana e fino al '700 l'intero agro sannicolese fu indicato col nome greco di Rodogallo (luogo dalle belle rose), poi distinto in Rodogallo magno e parvo. Secondo gli studiosi questi toponimi, al pari di quello di Renocallo o Rinocallo, indicavano dei villaggi medievali successivamente distrutti o abbandonati. Un dato sicuro è che nel feudo di Gallipoli erano insediati stabilmente fin dal secolo X-XI i monaci basiliani, presenti con le abbazie di S.Mauro, di San Salvatore, di San Tirso, di S.Stefano de Fonte e di S.Maria de Ligiro, oltre che con diverse chiesette. Il ricordo di quelle età lontane è testimoniato dai toponimi greci che, ancora oggi, identificano alcune contrade (ad es. Pràndico, Camastra, Meforìe). Origini basiliane ebbe quasi certamente anche la chiesa di San Nicola che sorgeva nello stesso luogo dell'attuale chiesa madre di Santa Maria delle Grazie e che risultava già semidistrutta prima del 1567. Con la rapida decadenza dei basiliani, a partire dai primi decenni del Trecento, per l'agro di Gallipoli si avvicinava un periodo terribile. I numerosi nemici della cittadina ionica, protetta da mura possenti, adottarono, infatti, la sistematica tattica di sottoporne a razzie e violenze l'indifeso territorio. Poco poterono in quella circostanza le difese delle masserie fortificate che si andavano edificando, specie nelle zone macchiose e rocciose del feudo gallipolino. Fu tra la fine del '400 e i primi decenni del secolo successivo che si verificarono i maggiori danni. Ne furono responsabili non solo i Turchi ed i Veneziani, ma soprattutto i Francesi. Questi ultimi, venuti nel Salento, trovarono dei naturali alleati nei feudatari di diversi paesi vicini a Gallipoli (Galatone, Galatina, Parabita, Matino, ecc.), ed, insieme ad essi, compirono per lungo tempo delle scorrerie nel territorio della Città. - Classe: G