Mq: 65
Costo: V: 155,000
Roma Pigneto Via Bartolomeo Perestrello all'altezza della piazza proponiamo appartamento in ottime condizioni interne posto al 2° piano con ascensore composto da ingresso, disimpegno, soggiorno con angolo cottura, grande camera da letto, bagno con finestra, ripostiglio, balcone, aria condizionata ed impianto antifurto. Euro 155.000,00 per maggiori informazioni chiamare Ve.Lo.Services 06 77590754 www.veloservices.it PIGNETO Il quartiere Pigneto a Roma nel giro di non molti anni ha subito una notevole evoluzione nonché trasformazione da quartiere popolare e proletario, della prima periferia romana, a quartiere culturalmente e artisticamente vivo. Il Pigneto, così chiamato per la presenza degli alti pini che ombreggiano le vie della zona, è un quartiere romano che si estende, a mo' di triangolo, da Porta Maggiore, tra le vie Prenestina, Casilina e dell'Acqua Bullicante. Fino al finire dell'Ottocento la zona era pressoché inabitata e prettamente rurale, utilizzata per il pascolo, con solo alcuni casali e qualche villa circondati dai pini. A partire dalla fine del XIX secolo nella zona si sviluppò un agglomerato industriale che fece del Pigneto un quartiere popolare abitato da operai e ferrovieri. Cooperative e privati costruirono palazzine, piccoli edifici a casette spesso ad un solo piano al di fuori di un disegno urbanistico unitario per ospitare l'afflusso di manodopera. Le cooperative dei ferrovieri si occuparono della costruzione della cosiddetta zona dei villini. Denominata anche città giardino del predestino è costituita da villini bifamiliari in stile liberty tutti circondati da giardinetti privati. Molti villini subirono i bombardamenti del '44, altri vennero rimpiazzati nel dopoguerra da piccoli condomini. In via Fanfulla da Lodi si trova il bar in cui Pier Paolo Pasolini girò il film Accattone con Bertolucci come aiuto regista. Oggi il Pigneto mantiene il suo carattere popolare, in un ambiente “ripulito” e rivalutato in cui numerosi locali e bar diventano sedi di incontro e divertimento nelle notti romane. Il Pigneto, così chiamato per la presenza degli alti pini che ombreggiano le vie della zona, è un quartiere che si estende, a mo' di triangolo, da Porta Maggiore, tra le vie Prenestina, Casilina e dell'Acqua Bullicante. A partire dalla fine del XIX secolo nella zona si sviluppò un agglomerato industriale che fece del Pigneto un quartiere popolare abitato da operai e ferrovieri. Le cooperative dei ferrovieri si occuparono della costruzione della cosiddetta zona dei villini. Denominata anche città giardino del predestino, è costituita da villini bifamiliari in stile liberty tutti circondati da giardinetti privati. Molti villini subirono i bombardamenti del '44, altri vennero rimpiazzati nel dopoguerra da piccoli condomini. Oggi il Pigneto mantiene il suo carattere popolare, in un ambiente “ripulito” e rivalutato in cui numerosi locali e bar diventano sedi di incontro e divertimento nelle notti romane. - Classe: G - IPE: 175,00 kWh/mq annum
Mq: 140
Costo: V: 600,000
Centro - Esquilino - Via Principe Eugenio quasi ad angolo con Piazza Vittorio, proponiamo appartamento di ampia metratura composto da ingresso, soggiorno, tre ampie camere, cameretta, cucina abitabile e doppi servizi. L'immobile è stato ristrutturato pochi anni fa mantenendo intatti gli elementi originali come ad esempio i bellissimi pavimenti in graniglia con disegno a tappeto. Termoautonomo, doppia esposizione, soffitti a volta. OTTIMO PER ATTIVITà RICETTIVA. Euro 600.000,00. Per visite contattare lo 06.77590754. VE.LO. Services ESQUILINO Le pur rilevanti persistenze antiche sono state completamente soffocate dalla parte residenziale del rione attuale, edificata ex novo dopo il 1870 come quartiere d'abitazione per la nuova borghesia impiegatizia (Nuovo Quartiere Esquilino). Ciò ne ha definito le caratteristiche edilizie ed urbanistiche, e ne fa uno dei più regolari di Roma, insieme al rione Prati. A partire dal 1870 (anno nel quale fu nominata una commissione per tracciare il nuovo assetto dei quartieri di Roma), l’Esquilino conobbe un cospicuo sviluppo urbanistico, grazie anche alla sua particolare configurazione; i ruderi delle Terme di Diocleziano da un lato, dall’altro i fervidi lavori per la costruzione della nuova stazione ferroviaria, quindi S. Maria Maggiore con poche case davanti ed una serie di residenze private; il tutto in mezzo all’aperta campagna. Il piano regolatore di Viviani, approvato nel 1873, fece di Piazza Vittorio il polo dell’irraggiamento stradale e quindi il fulcro del rione. Su iniziativa del Conte Luigi Pianciani veniva fornita di strade ed impianti la zona corrispondente all’attuale crocevia tra Viale Manzoni, Via di Porta Maggiore e Via Principe Eugenio. Furono edificate all’epoca casette duplex a due-tre piani, ancora visibili lungo l’omonima Via Pianciani, lungo Via Balilla e Via di Porta Maggiore. Nel 1883 venivano completati gli impianti edilizi siti lungo Via Merulana e via Ferruccio, mentre nel 1888 risulta completata l’edificazione nell’area compresa tra Piazza Vittorio e la Stazione ferroviaria; risale a questo periodo anche il completamento dell’assetto edilizio lungo via di S. Croce in Gerusalemme (villini d’edilizia popolare a due – tre piani con annesso giardino, ancora visibili oggi lungo il primo tratto della via, all’incrocio con viale Manzoni). Tali consistenti lavori di riqualificazione urbanistica comportarono scavi ed un generale abbassamento del livello del rione; numerosi quindi i ritrovamenti archeologici, tra i quali diverse statue rinvenute nei giardini della Villa di Mecenate e nell’area dell’attuale Piazza Vittorio. In questi anni l'Esquilino diviene il centro del turismo religioso dell'epoca, fino alla fine dell'ottocento quando il rione diventa residenza degli austeri burocrati scesi da Torino al seguito del governo reale di Vittorio Emanuele II; il quartiere assume quindi una connotazione “piemontese”, ed a tutte le strade del quartiere sono cambiati i nomi: Via Cavour, Via Car - Classe: G
Mq: 130
Costo: V: 385,000
Cento Storico rione Esquilino via Giolitti di fronte la chiesa di Santa Bibiana proponiamo : Appartamento posto al 5° piano con ascensore di un palazzo d'epoca con esposizione angolare tutta esterna composto da . ingresso, soggiorno doppio, due camere da letto, bagno e cucina. Buone condizioni interne. Euro 385.000,00 Per maggiori informazioni 06 77590754 Ve.Lo.Services ESQUILINO Le pur rilevanti persistenze antiche sono state completamente soffocate dalla parte residenziale del rione attuale, edificata ex novo dopo il 1870 come quartiere d'abitazione per la nuova borghesia impiegatizia (Nuovo Quartiere Esquilino). Ciò ne ha definito le caratteristiche edilizie ed urbanistiche, e ne fa uno dei più regolari di Roma, insieme al rione Prati. A partire dal 1870 (anno nel quale fu nominata una commissione per tracciare il nuovo assetto dei quartieri di Roma), l’Esquilino conobbe un cospicuo sviluppo urbanistico, grazie anche alla sua particolare configurazione; i ruderi delle Terme di Diocleziano da un lato, dall’altro i fervidi lavori per la costruzione della nuova stazione ferroviaria, quindi S. Maria Maggiore con poche case davanti ed una serie di residenze private; il tutto in mezzo all’aperta campagna. Il piano regolatore di Viviani, approvato nel 1873, fece di Piazza Vittorio il polo dell’irraggiamento stradale e quindi il fulcro del rione. Su iniziativa del Conte Luigi Pianciani veniva fornita di strade ed impianti la zona corrispondente all’attuale crocevia tra Viale Manzoni, Via di Porta Maggiore e Via Principe Eugenio. Furono edificate all’epoca casette duplex a due-tre piani, ancora visibili lungo l’omonima Via Pianciani, lungo Via Balilla e Via di Porta Maggiore. Nel 1883 venivano completati gli impianti edilizi siti lungo Via Merulana e via Ferruccio, mentre nel 1888 risulta completata l’edificazione nell’area compresa tra Piazza Vittorio e la Stazione ferroviaria; risale a questo periodo anche il completamento dell’assetto edilizio lungo via di S. Croce in Gerusalemme (villini d’edilizia popolare a due – tre piani con annesso giardino, ancora visibili oggi lungo il primo tratto della via, all’incrocio con viale Manzoni). Tali consistenti lavori di riqualificazione urbanistica comportarono scavi ed un generale abbassamento del livello del rione; numerosi quindi i ritrovamenti archeologici, tra i quali diverse statue rinvenute nei giardini della Villa di Mecenate e nell’area dell’attuale Piazza Vittorio. In questi anni l'Esquilino diviene il centro del turismo religioso dell'epoca, fino alla fine dell'ottocento quando il rione diventa residenza degli austeri burocrati scesi da Torino al seguito del governo reale di Vittorio Emanuele II; il quartiere assume quindi una connotazione “piemontese”, ed a tutte le strade del quartiere sono cambiati i nomi: Via Cavour, Via Carlo Alberto, Via Principe Amedeo, ecc. - Classe: G - IPE: 175,00 kWh/mq annum
Mq: 40
Costo: V: 160,000
Pigneto, nel cuore della zona pedonale, in piccolo stabile di fine anni '30, proponiamo silenzioso e luminoso 1° piano composto da soggiorno a vista con angolo cucina, camera con zona letto su soppalco, bagno e due balconi. L'immobile si presenta in ottime condizioni interne, soffitti alti mt.3,40, termoautonomo. Euro 160.000,00. Per appuntamenti contattare lo 06.77590754 VE. LO. Services PROPOSTA IN CORSO PIGNETO Il quartiere Pigneto a Roma nel giro di non molti anni ha subito una notevole evoluzione nonché trasformazione da quartiere popolare e proletario, della prima periferia romana, a quartiere culturalmente e artisticamente vivo. Il Pigneto, così chiamato per la presenza degli alti pini che ombreggiano le vie della zona, è un quartiere romano che si estende, a mo' di triangolo, da Porta Maggiore, tra le vie Prenestina, Casilina e dell'Acqua Bullicante. Fino al finire dell'Ottocento la zona era pressoché inabitata e prettamente rurale, utilizzata per il pascolo, con solo alcuni casali e qualche villa circondati dai pini. A partire dalla fine del XIX secolo nella zona si sviluppò un agglomerato industriale che fece del Pigneto un quartiere popolare abitato da operai e ferrovieri. Cooperative e privati costruirono palazzine, piccoli edifici a casette spesso ad un solo piano al di fuori di un disegno urbanistico unitario per ospitare l'afflusso di manodopera. Le cooperative dei ferrovieri si occuparono della costruzione della cosiddetta zona dei villini. Denominata anche città giardino del predestino è costituita da villini bifamiliari in stile liberty tutti circondati da giardinetti privati. Molti villini subirono i bombardamenti del '44, altri vennero rimpiazzati nel dopoguerra da piccoli condomini. In via Fanfulla da Lodi si trova il bar in cui Pier Paolo Pasolini girò il film Accattone con Bertolucci come aiuto regista. Oggi il Pigneto mantiene il suo carattere popolare, in un ambiente “ripulito” e rivalutato in cui numerosi locali e bar diventano sedi di incontro e divertimento nelle notti romane. Il Pigneto, così chiamato per la presenza degli alti pini che ombreggiano le vie della zona, è un quartiere che si estende, a mo' di triangolo, da Porta Maggiore, tra le vie Prenestina, Casilina e dell'Acqua Bullicante. A partire dalla fine del XIX secolo nella zona si sviluppò un agglomerato industriale che fece del Pigneto un quartiere popolare abitato da operai e ferrovieri. Le cooperative dei ferrovieri si occuparono della costruzione della cosiddetta zona dei villini. Denominata anche città giardino del predestino, è costituita da villini bifamiliari in stile liberty tutti circondati da giardinetti privati. Molti villini subirono i bombardamenti del '44, altri vennero rimpiazzati nel dopoguerra da piccoli condomini. Oggi il Pigneto mantiene il suo carattere popolare, in un ambiente “ripulito” e rivalutato in cui numerosi locali e bar diventano sedi di incontro e divertimento nelle notti romane. - Classe: G
Mq: 135
Costo: V: 595,000
In stabile di inizio '900 proponiamo intero 3° piano con doppio ingresso composto da ampio ingresso con finestra, soggiorno, sala da pranzo, tre camere, cucina, tre bagni e balcone. Soffitti alti mt.3,50. Termoautonomo. Euro 595.000,00. VE.LO. Services 06.77590754 PROPOSTA IN CORSO - Classe: G
Mq: 85
Costo: V: 350,000
Borgo Pio - Via del Falco, a pochi passi da San Pietro, proponiamo la vendita della NUDA PROPRIETA' di un'immobile sito al 2° piano di uno stabile del '600. L'immobile, suddiviso in ingresso, soggiorno con due finestre, camera, cucina, bagno e ripostiglio, si presenta in ottime condizioni, il riscaldamento è autonomo e i pavimenti in cotto fatto a mano. Usufruttuaria ottantenne. Euro 350.000,00. VE.LO. Services 06.77590754 PROPOSTA IN CORSO - Classe: G
Mq: 100
Costo: V: 570,000
Colle Oppio - via Poliziano - in stabile umbertino ottimamente mantenuto, proponiamo appartamento posto al 2° piano composto da ingresso, soggiorno, due camere, cucina abitabile, bagno, ripostiglio e balcone. L'appartamento affaccia sia esternamente su Via Poliziano che internamente sul grazioso cortile condominiale ed è in buone condizioni interne, la richiesta è di Euro 570.000,00. Per maggiori informazioni contattare Ve.Lo.Services allo 06 77590754 www.veloservices.it PROPOSTA IN CORSO COLLE OPPIO Il Colle Oppio, a Roma, è una delle tre alture che, con Fagutal e Cispius costituivano il Mons Esquilinus. Il colle fu sede di uno dei villaggi da cui sorse Roma, e la memoria di questa sorta di nobiltà civile era ancor viva in epoca repubblicana, stando ad un'iscrizione ritrovata presso le Sette Sale, alle Terme di Traiano, che cita il restauro del sacellum compitale fatto a spese degli abitanti (de pecunia montanorum)[2]. Nella suddivisione augustea della città il Mons Oppius fu compreso nella Regio III, denominata Isis et Serapis dal grande tempio che sorgeva alle sue pendici sudorientali, tra le odierne via Labicana e via Merulana. Già sede (in direzione del Vicus Suburanus) del Portico di Livia, l'altura fu occupata in epoca neroniana dallaDomus aurea e dalle successive Terme di Tito e di Traiano. Vi si stabilirono poi, in epoca cristiana, il Titulus Eudoxiae (odierno San Pietro in Vincoli) e il Titulus Equitii (oggi San Martino ai Monti). Oggi appartiene al rione Monti, di cui costituisce il polmone verde, ed è compreso tra via Labicana, via degli Annibaldi, via Cavour, via Giovanni Lanza, via Merulana. Le strade circostanti furono intensamente edificate tra fine ottocento e inizio novecento, mentre le emergenze archeologiche (quanto ne rimaneva, almeno, dalle spoliazioni) furono incluse nel vasto Parco del Colle Oppio, che digrada verso la valle del Colosseo. Nel 1871, nell'ambito della riorganizzazione urbanistica a seguito dell'istituzione di Roma capitale, l'area venne destinata a giardini pubblici. Ma fu sotto la dittatura fascista, negli anni che vanno dal 1928 al 1936, che Colle Oppio assunse l'assetto attuale. L'estensione dei giardini è di 11 ettari; ingressi: viale del Monte Oppio, via delle Terme di Traiano, via Mecenate, via Labicana, via Nicola Salvi, via delle Terme di Tito. - Classe: F - IPE: 175,00 kWh/mq annum
Mq: 62
Costo: F: 1,250
A pochi passi dalla splendida cornice del parco del Colle Oppio e più precisamente in Via Poliziano, proponiamo la locazione di un elegante appartamento posto al 5° piano di uno stabile signorile di inizio '900. Si compone di ingresso, soggiorno, cucina abitabile con pavimento in ardesia, camera da letto e bagno, completamente ristrutturato ed arredato, curato nei dettagli, nella scelta degli arredi nonché nei materiali impiegati. Interamente affacciato su di uno splendido giardino di un convento francese. Termoautonomo. Solo referenziati. Richiesta fideiussione bancaria. Euro 1.250,00. NO CASA VACANZE NO B&B. Per appuntamenti contattare lo 06.77590754. VE.LO. Services XXXXXX COLLE OPPIO Il Colle Oppio, a Roma, è una delle tre alture che, con Fagutal e Cispius costituivano il Mons Esquilinus. Il colle fu sede di uno dei villaggi da cui sorse Roma, e la memoria di questa sorta di nobiltà civile era ancor viva in epoca repubblicana, stando ad un'iscrizione ritrovata presso le Sette Sale, alle Terme di Traiano, che cita il restauro del sacellum compitale fatto a spese degli abitanti (de pecunia montanorum)[2]. Nella suddivisione augustea della città il Mons Oppius fu compreso nella Regio III, denominata Isis et Serapis dal grande tempio che sorgeva alle sue pendici sudorientali, tra le odierne via Labicana e via Merulana. Già sede (in direzione del Vicus Suburanus) del Portico di Livia, l'altura fu occupata in epoca neroniana dallaDomus aurea e dalle successive Terme di Tito e di Traiano. Vi si stabilirono poi, in epoca cristiana, il Titulus Eudoxiae (odierno San Pietro in Vincoli) e il Titulus Equitii (oggi San Martino ai Monti). Oggi appartiene al rione Monti, di cui costituisce il polmone verde, ed è compreso tra via Labicana, via degli Annibaldi, via Cavour, via Giovanni Lanza, via Merulana. Le strade circostanti furono intensamente edificate tra fine ottocento e inizio novecento, mentre le emergenze archeologiche (quanto ne rimaneva, almeno, dalle spoliazioni) furono incluse nel vasto Parco del Colle Oppio, che digrada verso la valle del Colosseo. Nel 1871, nell'ambito della riorganizzazione urbanistica a seguito dell'istituzione di Roma capitale, l'area venne destinata a giardini pubblici. Ma fu sotto la dittatura fascista, negli anni che vanno dal 1928 al 1936, che Colle Oppio assunse l'assetto attuale. L'estensione dei giardini è di 11 ettari; ingressi: viale del Monte Oppio, via delle Terme di Traiano, via Mecenate, via Labicana, via Nicola Salvi, via delle Terme di Tito - Classe: G
Mq: 35
Costo: F: 800
Prati zona Delle Vittorie nelle vicinanze di piazza Mazzini e precisamente in via Montello proponiamo appartamento composto da ingresso, ampia camera con due finestre, piccola cucina e bagno, ARREDATO O SENZA MOBILI posto al primo piano di uno stabile con servizio di portineria, esposizione interna, luminoso e silenzioso. SOLO REFERENZIATI. Euro 800,00 comprensivi di spese condominiali. Per maggiori informazioni chiamare Ve.Lo.Services allo 06 77590754 PRATI Il nome deriva dai "Prata Neronis", poi nel Medioevo "Prata Sancti Petri" e più avanti "Prati di Castello". I prati rappresentavano infatti la nota dominante di quello che sarebbe diventato nell’Ottocento il rione Prati. E’ su una base di orti, vigneti e paludi che è sorto il geometrico abitato che lo caratterizza oggi. La necessità di ampliare la città divenuta capitale trovò spazi a sufficienza nella zona, che sembrava adatta ad accogliere insediamenti di carattere amministrativo, mentre l’area di Monte Mario si offriva alla creazione di un bel quartiere residenziale. Furono edificate abitazioni confortevoli ed eleganti, anche per convincere i romani a passare il ponte e trasferirsi in una zona considerata fino a poco tempo prima poco allettante. In epoca romana il territorio dell'odierno rione Prati consisteva in vigneti e canneti facenti parte delle proprietà di Domizia, moglie di Domiziano, da cui la zona prese il nome di Horti Domitii ("Orti Domiziani") e in seguito di Prata Neronis ("Prati di Nerone"). Durante il medioevo la zona prese il nome di Prata Sancti Petri ("Prati di San Pietro") in riferimento all'adiacente basilica vaticana. Fino al 1870 vi si estendeva una vastissima distesa di prati naturali, di campi e anche di paludi, punteggiata, soprattutto nella zona delle pendici di Monte Mario, da qualche casale e per il resto completamente deserta, conosciuta come Pianella di Prati o Pianella d'Oltretevere, o ancora Prati di Castello (in riferimento a Castel Sant'Angelo). La costruzione del rione Prati si concluse nella prima metà del XX secolo, sebbene alcuni edifici più moderni siano stati costruiti successivamente, a scapito di villette preesistenti. Inoltre molti dei palazzi subirono nel corso del tempo ampliamenti e sopraelevazioni. Il rione Prati è oggi caratterizzato dalle strade ampie e regolari, nell'ottica di un impianto urbanistico geometricamente regolare, da palazzi eleganti in stile umbertino e da villette in stile liberty. Il 20 agosto 1921 si costituì il rione Prati, l'ultimo dei rioni di Roma, nato come quartiere che accogliesse le strutture amministrative del Regno d'Italia e zona residenziale per i funzionari dello stato. L'impianto urbanistico stradale fu studiato in modo tale che nessuna delle nuove vie avesse come sfondo la cupola della Basilica di San Pietro, a testimonianza dei rapporti tesi tra il nuovo stato italiano e la Santa Sede nell'epoca precedente la firma dei patti lateranensi. Per questo motivo i nomi delle vie del nuovo rione furono scel - Classe: G - IPE: 175,00 kWh/mq annum
Mq: 145
Costo: V: 680,000
Prati - Via della Giuliana - In stabile di inizio '900 proponiamo appartamento di grande metratura posto al terzo piano con affaccio sia esterno che interno, composto da ingresso con finestra, soggiorno doppio, due camere, cameretta, cucina, bagno, dispensa, bagno di servizio e ripostiglio con finestra, buone condizioni interne. Completa la proprietà un box di circa 16 mq.. Euro 680.000,00 Per maggiori informazioni chiamare Ve.Lo.Services allo 0677590754 PRATI Il nome deriva dai "Prata Neronis", poi nel Medioevo "Prata Sancti Petri" e più avanti "Prati di Castello". I prati rappresentavano infatti la nota dominante di quello che sarebbe diventato nell’Ottocento il rione Prati. E’ su una base di orti, vigneti e paludi che è sorto il geometrico abitato che lo caratterizza oggi. La necessità di ampliare la città divenuta capitale trovò spazi a sufficienza nella zona, che sembrava adatta ad accogliere insediamenti di carattere amministrativo, mentre l’area di Monte Mario si offriva alla creazione di un bel quartiere residenziale. Furono edificate abitazioni confortevoli ed eleganti, anche per convincere i romani a passare il ponte e trasferirsi in una zona considerata fino a poco tempo prima poco allettante. In epoca romana il territorio dell'odierno rione Prati consisteva in vigneti e canneti facenti parte delle proprietà di Domizia, moglie di Domiziano, da cui la zona prese il nome di Horti Domitii ("Orti Domiziani") e in seguito di Prata Neronis ("Prati di Nerone"). Durante il medioevo la zona prese il nome di Prata Sancti Petri ("Prati di San Pietro") in riferimento all'adiacente basilica vaticana. Fino al 1870 vi si estendeva una vastissima distesa di prati naturali, di campi e anche di paludi, punteggiata, soprattutto nella zona delle pendici di Monte Mario, da qualche casale e per il resto completamente deserta, conosciuta come Pianella di Prati o Pianella d'Oltretevere, o ancora Prati di Castello (in riferimento a Castel Sant'Angelo). La costruzione del rione Prati si concluse nella prima metà del XX secolo, sebbene alcuni edifici più moderni siano stati costruiti successivamente, a scapito di villette preesistenti. Inoltre molti dei palazzi subirono nel corso del tempo ampliamenti e sopraelevazioni. Il rione Prati è oggi caratterizzato dalle strade ampie e regolari, nell'ottica di un impianto urbanistico geometricamente regolare, da palazzi eleganti in stile umbertino e da villette in stile liberty. Il 20 agosto 1921 si costituì il rione Prati, l'ultimo dei rioni di Roma, nato come quartiere che accogliesse le strutture amministrative del Regno d'Italia e zona residenziale per i funzionari dello stato. L'impianto urbanistico stradale fu studiato in modo tale che nessuna delle nuove vie avesse come sfondo la cupola della Basilica di San Pietro, a testimonianza dei rapporti tesi tra il nuovo stato italiano e la Santa Sede nell'epoca precedente la firma dei patti lateranensi. Per questo motivo i nomi delle vie del nuovo rione furono - Classe: G - IPE: 175,00 kWh/mq annum